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Nel teatro di paglia nuovi appuntamenti con i greci in terra etrusca. Gli spettacoli iniziano alle ore 21.00 - Alle ore 19.00, prima di ogni spettacolo, visita guidata al Museo e al parco archeologico a cura della Direzione del Museo. In caso di maltempo gli spettacoli si terranno al Teatro Comunale, via Matteotti 1, Marzabotto

Contaminazioni e scambi

Intervista alla Galleria Stefano Forni e a Luca Freschi l’artista che ha prestato la sua opera al Festival della Commedia Antica di quest’anno.

D. Secondo anno di collaborazione per la Galleria Forni con il Festival, quali sono le vs aspettative
R. Siamo molto contenti di ripetere per il secondo anno consecutivo la nostra collaborazione con il Festival. Il lavoro della galleria d'arte per come lo intendiamo è fatto di contaminazioni, di scambio e per questo prestare l'immagine di un opera di un giovane artista quale Luca Freschi per il "Festival della commedia antica" è per noi motivo di grande soddisfazione. Le aspettative sono di poter continuare la collaborazione iniziata sviluppando dei progetti specifici per le prossime edizioni del Festival che possano contribuire ad arricchirne la proposta culturale già elevatissima.

D. Dove nasce la scelta dell'artista di quest'anno
R.La scelta di Luca Freschi nasce dalla considerazione che l'artista nella realizzazione delle sue opere adotta una poetica del quotidiano, rispettosa dell’unione uomo-natura, e un’affascinante ri-utilizzazione di ciò che appartiene al passato.
Una consapevolezza del proprio essere e del proprio fare che resta, preziosa e necessaria, uno degli ultimi retaggi dell’arte antica in quella contemporanea.

DIl concept dello stesso
R. In questi anni di lavoro Freschi ha intrapreso una ricerca basata sull’alterità della figura umana, sulla memoria personale e collettiva tramite l’utilizzo della tecnica del calco. La sua scultura è umile e lirica al tempo stesso.
Gli elementi ricercatamente fiabeschi ed ironici rintracciabili nei suoi lavori, quali la policromia delle terracotte, gli smalti dai colori spesso appariscenti, i tessuti antichi o il riutilizzo di scarti industriali, non sono solo puro decoro estetico ma impronta e sigillo di una memoria irripetibile e privata affidata alla materia.

Non è un caso che questa sia la terra; sebbene essa sia tra i materiali più durevoli e tenaci (basti pensare all’ottimo stato di conservazione di molteplici reperti archeologici), la sua epidermide porosa, penetrabile, frantumata - peculiarità enfatizzate dagli ulteriori tagli imposti dall’artista - la sottopone alle naturali alterazioni indotte dall’esposizione al mondo.

Materia antinomica, la terracotta è insieme longeva e delicata, resistente e sensibile come la vita di cui Freschi denuncia l’ineluttabile finitudine. Eppure è questa fragilità che l’artista invita ad accogliere quale senso ultimo dell’esser-ci: il passato immortalato attraverso la rappresentazione in opera, nuovamente “gettato nella vita” e dunque nella transitorietà, genera un continuum temporale dinamico ed aperto. Così l’eterno ritorna perché esposto nuovamente al finito. Così il tempo è ritrovat

D. L'opera scelta per il festival verrà esposta nel museo...
R. La tecnica e i materiali utilizzati da Freschi dialogano molto bene con le opere esposte nel Museo ed è per questo che in accordo con la Dott.ssa Desantis abbiamo selezionato una sua scultura con l'intento di esporla nel Museo per tutta la durata del Festival. L'intento è quello di propore un confronto tra arte antica e contemporanea non mediato da costruzione teoriche, semplicemente lasciato all'esperienza visiva dei visitatori.
L’opera esposta coinvolge una pluralità di esperienze dell’artista e la contaminazione di vari significati che vanno oltre l’apparenza dell’immagine stessa. Volatili sono gli uccelli di ceramica che si insinuano fra le crepe della sagoma umana in terracotta, ma volatile è anche un sogno, un’emozione, un profumo.

D. Cosa significano gli uccelli nelle sue opere (Freschi risponde)
R. Gli uccelli che io amo definire Corvi/ Cornacchie sono entrati all'interno del mio lavoro come una sorta di messaggeri "custodi della memoria collettiva".
In molte culture viene attribuito a questo volatile un significato esoterico simile; portavoce di grandi misteri è l'unico animale che ha la possibilità di trasgredire le leggi di questo mondo, in quanto può trasformarsi o essere presente in due luoghi contemporaneamente.


"Il corvo in Cina è considerato uccello legato all'aspetto negativo della morte e quindi lugubre e funesto, in Giappone è simbolo dell'armonia familiare, messaggero divino e, proprio come nella tradizione Maya, diventa portavoce degli dei del tuono e del fulmine."
"In India è chiamato "il messaggero della morte" in contrapposizione alla valenza pèositiva e divina che ha in Grecia come volatile consacrato ad Apollo, lo stesso vale per la mitologia nordica germanica, i corvi erano ritenuti i compagni di Odino spesso raffigurato con questi uccelli appollaiati sul suo seggio."

"Anche per i nativi americani il corvo è visto come foriero di mistero e magia, ambasciatore del grande vuoto che risiede oltre il tempo e lo spazio, tanto da essere considerato l'animale che all'origine del mondo quando la terra era avvolta dall'oscurità e non ancora abitata dagli uomini, rubò il sole per portarlo sulla terra."

D. Uno pò di bio dell'artista
R. Luca Freschi, Forlimpopoli (FC) 1982, diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Forlì, sezione decorazione Pittorica e Restauro. Laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, sezione Pittura.

Freschi ha partecipato a varie esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero in spazi pubblici e privati. Alcune delle sue opere sono state premiate in concorsi nazionali e acquisite in collezioni pubbliche italiane e spagnole. Collabora attivamente con la Galleria Stefano Forni di Bologna. Vive e lavora a Meldola (FC).

A cura di Dora Carapellese

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